Giornata Europea delle Lingue

Giornata Europea delle Lingue
Roma, 26 Settembre 2012
Messaggio di Anna Maria Campogrande
in occasione della celebrazione presso la Biblioteca Rispoli
e presso la Biblioteca Nazionale

Siamo oggi qui riuniti per celebrare la Giornata Europea delle Lingue, un’invenzione tipica dei nostri tempi in cui i poteri dominanti, con consumato cininismo, dichiarano « urbi et orbi » esattamente il contrario di quello che fanno o che intendono fare. Le lingue, infatti, si celebrano proprio perché sono in grave pericolo, minacciate di estinzione dalle strategie di vari attori della globalizzazione che hanno come obiettivo la lingua unica, e dalla disattenzione di molti dirigenti che non sembrano misurarne le conseguenze. Lontano dall’essere un bene, la lingua unica sbocca necessariamente nel pensiero unico, il quale, non può che spazzar via tutte le civiltà della Terra per sottomettere l’intera popolazione ai diktat delle élites dell’economia e della finanza, delle società multinazionali, dei petrolieri e dei fabbricanti d’armi. Siamo, in realtà, nel cuore di un conflitto di nuovo genere, un conflitto che non si avvale di bombe e carri armati perché oggetto del contendere non è il territorio ma la distruzione  dell’anima dei popoli, delle diverse identità, della cultura, delle lingue e del pensiero che le anima.

Avvertiamo che non ci lasceremo scoraggiare dalle strategie dei poteri forti, dalla cecità e dalla vigliaccheria della classe politica, dal collaborazionismo dei nostri governanti, dal silenzio stampa. Noi continueremo a batterci per la difesa e la promozione dell’italiano, in sede europea, per la salvaguardia della civiltà greco-latina, della diversità linguistica e cuturale dell’Unione Europea, della nostra « forma mentis », della nostra identità. Nel mondo del pensiero una sconfitta non è mai definitiva perché le idee non muoiono mai ma sempre risorgono, al momento oportuno, più vitali che mai.

Il Manifesto per la difesa e la promozione della ligua italiana che Athena ha elaborato in collaborazione con altre associazioni e con il sindacato europeo « Action et Défense » è stato lanciato nel Maggio scorso a Torino, al margine della Fiera del Libro e diffuso, via posta elettronica, non solo all’insieme delle agenzie e organi di stampa sul territorio italiano ma anche a tutti I membri del Parlamento Europeo, al Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, al Vice-Presidente Antonio Tajani e ai Commissari responsabili della questione linguistica, al Presidente del Consiglio di Ministri dell’Unione Europea Herman van Rompuy, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti,  e ai Ministri in carica, a numerose associazioni di difesa delle lingue europee alcune delle quali lo hanno pubblicato nei loro bollettini e riviste. Il fatto che, in Italia, se ne sia parlato poco o niente è un fatto inquietante e mostra, a chiare lettere, che gli Italiani vivono in un sistema bloccato. Un sistema in cui non esiste un vero dibattito pubblico, una compagine democratica, un’informazione di massa che accordi, effettivamente, a tutti I cittadini il  diritto alla parola per quel che concerne il funzionamento dello Stato e della «Res publica ».

La nostra battaglia non può, tuttavia, fermarsi per questo, né limitarsi alla sola difesa dell’italiano.  Di fronte alla globalizzazione che tutto uniforma e tutto appiattisce, la sfida nella quale ci troviamo coinvolti è quella di ancorare l’Europa comunitaria alla  civiltà umanistica, creativa e colta che le ha dato I natali, rispettare e valorizzare la diversità culturale tra I Paesi europei e  instaurare un effettivo plurilinguismo dei cittadini e delle istittuzioni, scelta indissociabile dal processo di integrazione in corso, per un’Europa durevole.

Per L’Europa, il plurilinguismo non è un’opzione, è un dovere, è un obbligo, senza l’ottemperanza del quale il processo di integrazione non si realizzerà: saremo Europei e plurilingui o l’Europa, quella vera, quella della cittadinanza europea, non  si farà.