Lettera all'Amb Nelli Feroci Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea

Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci
Rappresentante Permanente d’Italia
presso l’Unione Europea
Rue du Marteau 9  - 1000 Bruxelles

 

Signor Ambasciatore,

 

in occasione del dibattito organizzato da Palombella sul “sistema Italia”, mi è sembrato di cogliere una Sua autentica e realistica sensibilità nei confronti della posizione del nostro Paese in seno alle istituzioni europee.  Tale posizione non corrisponde in nessun modo al peso dell’Italia in termini demografici, politici, economici e culturali, in seno all’Europa comunitaria, di cui peraltro il nostro Paese è stato uno dei gli  iniziatori, e ci discrimina, direi, quasi sistematicamente. Secondo la mia esperienza di funzionaria europea, ciò è dovuto più alla negligenza e superficialità dei nostri politici e governanti, senza distinzione di bordo, alla nostra mancanza di coesione e al nostro deficit di responsabilità per la cosa pubblica e per l’interesse generale che a fattori esterni e tanto meno a una cattiva disposizione degli altri Stati Membri.

In altri termini, fatti salvi i primi anni di messa in opera del processo di integrazione, in cui ha contribuito efficacemente all’avanzamento dei lavori, l’Italia è stata essenzialmente assente anche quando ha avuto grandi opportunità e ricoperto cariche di importanza fondamentale ( Prodi, Malfatti, ecc.) occupandosi spesso del particolare e del personale in vece di mettere in atto una strategia globale che sarebbe andata a favore dell’interesse di tutti e, anzitutto, del Paese nel suo insieme. L’emarginazione dell’italiano con l’adozione delle tre lingue di procedura (Francese, tedesco e inglese) sotto la presidenza di Romano Prodi la dice lunga sulle responsabilità politiche che impediscono all’Italia di ricoprire il ruolo che le spetta in seno all’Europa .

Athena, l’associazione che presiedo, per la difesa e la promozione delle lingue ufficiali degli Stati Membri, creata da alcuni anni, in seno alla Commissione, studia sistematicamente la problematica linguistica europea e si è più volte pronunciata per un allineamento dell’italiano sulla posizione delle lingue degli altri tre grandi Stati Membri: Francia, Germania e Regno Unito, nella più totale indifferenza delle autorità italiane.

Alfine di informarLa sullo stato d’avanzamento dei nostri lavori e posizioni quanto alla questione linguistica  europea in generale,  ho l’onore di inviarLe, in allegato, un documento, che il Comitato Esecutivo di Athena,  ha preparato e inviato all’attenzione del Presidente Barroso e della nuova Commissione. Sperando di farLe cosa gradita e di trovare in Lei un sostegno morale alla nostra azione, Le invierò nei prossimi giorni una documentazione che concerne più specificatamente l’italiano.

Voglia gradire, Signor Ambasciatore, l’espressione della mia più alta stima ,

 

Anna Maria Campogrande