Athena

Langues d'Europe

Lettera a Corrado Augias: Lettere sul tema del latino

To: Corrado Augias (E-mail)
Subject: Lettere sul tema del latino

Caro Corrado Augias, ho letto Repubblica di ieri e sono triste perché come diceva il Gattopardo, nell'omonimo romanzo, "un'altra palata di terra è stata buttata sulla verità".

Lei ha sicuramente le sue ragioni per pubblicare quelle lettere ma non posso credere che riassumano equamente le reazioni del pubblico perché quelle che io ho ricevuto sono di tutt'altro tono. Mi dispace, non tanto per me ma per gli Italiani cosí lontani da loro stessi e soprattutto per i giovani che non saranno mai più formati per rappresentare l'homo sapiens sul nostro pianeta ma la scimmia, a modo suo simpatica, adepta della coca-cola, dell'adidas e delle immondizie cino-televisive che gli Americani ci propinano.

Avrei due o tre cose da dire: anzitutto che la scuola non è fatta per far piacere ai poveri studenti o per facilitare le loro, giustissime, velleità turistiche che possono essere soddisfatte con mezzi propri e personalizzati. La scuola è fatta per formare i giovani ad affrontare la vita, ad assumere responsabilità, sul piano umano e professionale, ad essere dei buoni cittadini e saper fare, al momento opportuno, le scelte giuste nell'interesse generale.

Per queste ragioni, anche lo studio delle materie non va visto come fine a se stesso.

Perciò, torno a ripetere che lo studio del Latino, oltre che a strutturare la mente e a fornirle un'approccio umanistico, dà ai fanciulli un'ottima base per imparare facilmente tutte le lingue latine: Francese, Spagnolo, Rumeno e Portoghese, un'apertura totale sul mondo! La stessa cosa si può dire del Tedesco che oltre ad essere una lingua formativa, che insegna a ragionare, è anche la base di tutte le lingue nordiche, vale a dire che, imparato il tedesco, si possono imparare facilmente il Danese, l'Olandese, lo Svedese, il Norveggese e anche l'Inglese.

Devo dire che non capisco dov'è andata a finire la cultura di base degli Italiani. Queste cose, quando io andavo a scuola, le sapevano tutti ma proprio TUTTI.

Vorrei aggiungere che sono ormai cinquant'anni che stiamo costruendo, insieme agli altri Paesi europei, inclusi i Tedeschi, l'Unione Europea che è la nostra patria del futuro e che in tutti questi anni la Germania, contrariamente ad altri Paesi che non desidero menzionare, in questo contesto, ha dato prova di una profonda, costante, ineccepibile lealtà verso l'Europa e verso tutti gli altri Paesi individualmente. Mi sembra perciò del tutto inopportuno continuare a dire che non possiamo fidarci.

Nell'interesse generale, senza dimenticare il passato, dobbiamo voltare pagina anche perché, se si vuole continuare a rimestare, c’è da rimestare anche in merito ai comportamenti di altri Paesi sui quali invece si tace, da sempre.

Caro Corrado, ho ancora tante cose da dire sulle lingue d' Europa, sull'Inglese e anche sulla riforma dell'Educazione ma mi fermo qui perché purtroppo lo spazio che Lei mi dà, ammesso che me lo dia, è sempre tanto poco. Non so che dirle, eppure a me questi dibattiti sembrano tanto importanti se vogliamo che gli Italiani escano, un minimo, dalla logica della propaganda americana che, dall'ultima guerra in poi, non ci ha più lasciato respirare.

Cordiali saluti,
Anna Maria Campogrande