Athena

Langues d'Europe

Lettera a Antonio Tajani, Vice-Presidente della Commissione

27 Febbraio 2009

Dr. Antonio Tajani
Vice-Presidente della Commissione

Signor Vice-Presidente,

sperando di farle cosa gradita,  mi pregio inviarle, in allegato, due documenti emananti dalle assemblee parlamentari di due Stati Membri della Comunità Europea: una proposta di Risoluzione del Senato francese e una Mozione del Bundestag tedesco che manifestano il loro dissenso e la loro preoccupazione in merito alla questione linguistica europea e all’unilinguismo praticato dalla Commissione.

Le due istituzioni hanno molto chiaramente e precisamente identificato i problemi che l’attuale unilinguismo della Commissione Europea crea, in seno al funzionamento istituzionale dell’Europa comunitaria, a danno di una efficace partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo legislativo e, di conseguenza, del diritto dei cittadini europei di essere pienamente partecipi, con la loro lingua e la loro cultura, non solo agli oneri che l’integrazione comporta ma anche ai diritti, ai vantaggi e alle opportunità che essa crea. Le soluzioni identificate mettono in evidenza la necessità di disporre di servizi linguistici adeguati, all’altezza dell’importante compito che il processo di integrazione europea richiede,  nonché l’importanza di una maggiore trasparenza di bilancio.  Purtroppo, il Collegio, che ha presieduto la Commissione, nel precedente esercizio, ha messo in opera riforme che hanno smantellato e, in parte, privatizzato, i servizi linguistici arrecando danni immani al funzionamento delle istituzioni europee, delle istituzioni nazionali e all’insieme dei cittadini europei. È necessario e urgente risanare queste, ed altre, lacerazioni del tessuto connettivo dell’Amministrazione Pubblica Europea perché esse mettono a rischio la credibilità della Commissione e lo stesso progetto di integrazione dell’Europa.

La trasparenza, in termini di Regolamento finanziario, dovrebbe concretizzarsi, non solo con una menzione specifica nei preventivi di bilancio ma anche nel controllo della gestione delle spese, al fine di evitare che i fondi previsti per l’effettivo esercizio del plurilinguismo, che concerne le lingue ufficiali degli Stati Membri, ad esclusione di tutte le altre, e che costituisce materia comunitaria, non vengano dispersi in azioni di secondaria importanza che rientrano nell’ambito del coordinamento intergovernativo. I poteri di cui godono le istituzioni europee, che comportano la regolamentazione, spesso direttamente applicabile, di vasti settori della vita dei cittadini europei, danno luogo a documenti di lavoro di carattere giuridico con contenuti altamente tecnici che possono essere ben compresi e valutati, in tutta la loro portata, solo nella propria lingua madre, salvo lasciare praticamente carta bianca, ad altri protagonisti, quanto agli indirizzi e alle scelte politiche e tecniche dell’opera e della normativa dell’Unione Europea. Se a questo si aggiunge che certi Paesi, la cui lingua eccede nell’uso che ne fa la Commissione,  non condividono con il nostro Paese, e con gli altri grandi Stati Membri, il sistema giuridico e quello dei valori con i loro punti di riferimento, si può avere una chiara percezione dell’importanza di rendere effettiva, in seno alle istituzioni europee, la diversità linguistica e culturale e un rigoroso plurilinguismo.

Confidando di poter contribuire, con le informazioni e i documenti allegati, al corretto funzionamento della Commissione, in seno alla quale Lei assume importanti funzioni e responsabilità, la prego di gradire, Signor Vice Presidente, l’espressione della mia più alta stima,

Anna Maria Campogrande
Presidente di Athena